Eccoci all’alba della nostra ultima giornata di formazione…ci aspetta anche oggi una dura prova, perché dopo aver raggiunto i check point, lungo percorso fino a Ourzazate! Ma siamo ancora belle pimpanti e tutto ciò non ci intimorisce! Anzi, stamattina per darci maggiore energia decidiamo di prendere un caffè!
Valentina mi fa strada per uscire da questo pezzo di deserto: ci allarghiamo un po’ nel percorso, per provare a raggirare l’oued e passarlo in un punto un po’ più tranquillo…ci riusciamo e poi comincia tutta una zona di cailleux: bisogna stare davvero attenti, perché oltre le insidie delle pietre appuntite, ci sono dei punti dove il percorso finisce a strapiombo, per cui bisogna procedere lentamente! Ma nonostante le insidie del percorso, e il dover titrare fuori l’auto impantanata, riusciamo a raggiungere la nostra balise in un’ora e mezza!
Bel risultato, considerando che ci siamo fermate per fare anche una triangolazione! Dopo una decina di minuti arriva anche la seconda parte del gruppo, ma noi siamo già pronte per la seconda tappa del nostro percorso: già sulla carta si vedono le insidie: una lunga zona sabbiosa! Bisognerà trovare il punto giusto dove raggirarla e passarla! Per quanto cerchiamo di andare dritte verso il cap anche in questo caso, il passaggio si rileva difficoltoso, e dopo una decina di km ci troviamo di fronte a quello che avevamo previsto sulla carta! Usciamo tutte a dare un’occhiata: il gruppo alla guida sostiene di poter passare tutta quella parte desertica, con tanta erba cammello (lo stesso gruppo che ci aveva fatto impantanare nel oued il primo giorno di naviagazione….), ma io e Vale, ed anche altri gruppi facciamo un po’ di considerazioni: saranno come minimo due km di traversata, bisognerà sgonfiare la pressione delle gomme, per poi rigonfiarle una volta uscite, e per di più potrebbero esserci delle auto che non riescono a procedere in maniera tranquilla, senza poi dimenticare il fatto che in alcuni punti la sabbia potrebbe essere molto morbida e non aiutarci in questa traversata. Pascal va a fare una perlustrazione, noi continuiamo a sostenere l’idea di raggirare il punto per trovare una zona più corta dove attraversarlo, e anche lui al suo ritorno valida la nostra ipotesi. L’altro gruppo comincia ad avere qualche problema: l’auto di un equipaggio francese ha ancora problemi con il radiatore, inoltre è quasi l’una e ancora i km da fare sono tanti per tornare a Ourzazate!
Quest’ultimo tratto nel deserto cedo pecetta a Valentina: meglio che anche lei si abitui a guidare in questo tipo di terreno, per quanto i nostri ruoli siano già definiti, meglio che entrambe riusciamo a cavarcela l’una nel ruolo dell’altra! Dopo sei ore di strada, con qualche tappa pipì, rifornimento e passaggio all’interno di alcune città, arriviamo distrutte al Kenzi Azor e riprendiamo possesso delle nostre camere per poi dirigergi a cena: cerchiamo di velocizzare il tutto perché sono quasi le 22 e l’indomani la sveglia suonerà alle 4:30, con il primo aereo alle 7 per Casablanca.
10/02 Ourazate – Roma
Il rientro comincia già a pesare con la sveglia! Ultime cose da chiudere nei bagagli (anche con un po’ di fatica- anche con la borsa tossica dei cambi di questi giorni), colazione e per la prima volta in questi giorni, siamo le ultime a muoverci! Raggiungiamo il pullmino che ci porterà all’aeroporto, dove inoltre salutiamo gli organizzatori del corso, che rivedremo durante la gare sotto un altro ruolo. Il primo volo, di circa un’ora scorre veloce, anche perché dormicchio, a Casablanca, tutte sveglie per approfittare dell’unico momento libero di questi giorni per fare un po’ di shopping: si avvistano gazzelle con borse e borse di acquisti, ed ovviamente io e Vale non ci siamo fatte mancare questo momento! Durante il viaggio, cominciamo già a sentire la mancanza del deserto e di questa fantastica settimana appena conclusa…sarà questo il Mal d’Africa di cui si parla e che anche Battiato ha impresso nei suoi versi?
Piacere di stare insieme solo per criticare ed era come un mal d'africa, mal d'africa
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